Discussione:
Italiano a Tenda, Briga, Mentone
(troppo vecchio per rispondere)
Antonio
2004-01-02 13:44:10 UTC
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Da una recente gita fatta a Mentone, ho fatto alcune osservazioni:

- Sui campanelli delle case, moltissimi cognomi sono italiani. Dubito
che si tratti solo di "seconde case" o di "immigrati". C'è una
consistente popolazione autoctona di liguri, o italiani da quelle
parti? Se non sbaglio, la città ha fatto parte del principato di
Monaco prima di essere ceduta alla Francia nell'800.
Quale sarà la lingua di comunicazione usata abitualmente in casa, tra
amici, ecc., cioè NON a livello ufficiale o scolastico, da queste
persone? Ligure? Provenzale? Francese? Italiano? Eppoi, sarà che
magari gli anziani parlano in un modo e i giovani e i bambini in un
altro?

- Stessa domanda per la regione del Colle di Tenda: i paesini di
Tende, Brigue, Breil (uso la versione francese) sono stati parte
dell'Italia fino alla II guerra mondiale. Il francese ha già
soppiantato la lingua locale (immagino il ligure) tra la popolazione?

Grazie infinite a chi potrà chiarimi un po' le idee!

Antonio - Padova
lucia
2004-01-03 00:46:26 UTC
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Post by Antonio
- Sui campanelli delle case, moltissimi cognomi sono italiani. Dubito
che si tratti solo di "seconde case" o di "immigrati".
ci sono moltissime seconde case e comunque una buona dose di mentonesi con
il cognome italiano
Post by Antonio
C'è una
consistente popolazione autoctona di liguri, o italiani da quelle
parti?
almeno c'era
Post by Antonio
Quale sarà la lingua di comunicazione usata abitualmente in casa, tra
amici, ecc., cioè NON a livello ufficiale o scolastico, da queste
persone? Ligure? Provenzale? Francese? Italiano? Eppoi, sarà che
magari gli anziani parlano in un modo e i giovani e i bambini in un
altro?
gli anziani parlano ancora ligure, alcuni italiani, tieni conto che fu
occupata dagli italiani nella II guerra e fu imposto l'italiano, malamenta
accetato, mi diceva un vecchio che fece parte delle truppe di occupazione
che lui era ben visti perchè parlava ligure
Post by Antonio
- Stessa domanda per la regione del Colle di Tenda: i paesini di
Tende, Brigue, Breil (uso la versione francese) sono stati parte
dell'Italia fino alla II guerra mondiale. Il francese ha già
soppiantato la lingua locale (immagino il ligure) tra la popolazione?
li è diverso, sono paesi di montagna, moltissimi parlano ancora brigasco e
capiscono il ligure, sono paesi che frequento spesso e abitualmente mi
rivolgo alla gente parlando ligure, tieni conto che c'è una buona fetta di
francesi.
ciao
andrea
Sergi Garuss
2004-01-03 12:29:17 UTC
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Innanzitutto occorre tener conto che la lingua ufficiale, il francese, ha
soppiantato quelle autoctone non riconosciute (provenzale e ligure). Ho
letto di stime che individuano nell'1-2% della popolazione i parlanti
occitano nell'area occitanofona francese. Nelle vallate piemontesi sono
alcune migliaia e comunque assai meno di quanto vogliano far credere i
nazionalisti occitani, i quali sovente spacciano la lingua piemontese per
occitano.
Un buon metro di riferimento per le lingue parlate in Costa Azzurra tra
Ventimiglia e Monaco è proprio il monegasco, lingua ufficiale del
Principato, che non è altro che un ligure con parecchi influssi provenzali
(o viceversa). Il problema è scovare tracce di uso di monegasco nella stessa
Monaco: al di là dell'inno nazionale, della toponomastica viaria bilingue
del centro storico e di qualche cognome, si può dire che, nella realtà del
quotidiano, questa lingua sia pressoché estinta.
Nell'area di Briga Marittima (per usare l'esonimo italiano) è parlata una
varietà di provenzale con influssi liguri che è anche chiamata brigasco. Per
saperne di più è possibile contattare "A Vastera - Uniun de tradissiun
brigasche" di San Remo. Si noti che, in quella zona, si sono dichiarati
occitanofoni ai sensi della L. 482/99 i comuni di Olivetta-San Michele,
Triora (frazioni Realdo e Verdeggia), Briga Alta ed Ormea (frazione
Viozene), assecondando l'assunto dei nazionalisti occitani, dei quali però è
bene diffidare, travisando essi spesso e volentieri la realtà a fini
politici, a partire dall'invenzione assoluta dell'Occitania stessa quale
soggetto geo-politico.
Diciamo piuttosto che sono certamente ligurofoni i comuni piemontesi di
Briga Alta, Ormea, Bagnasco, Alto e Caprauna (con un'eventuale compresenza
di provenzale nelle località summenzionate), dove è anche conosciuta ed
usata correntemente la koiné piemontese.

Sergio Garuzzo

*****

Ognidun ant sò vilagi
dev avèj la gelosìa
dë spieghesse ant sò lengagi
(Edoard Ignassi Calv)
Post by lucia
Post by Antonio
- Sui campanelli delle case, moltissimi cognomi sono italiani. Dubito
che si tratti solo di "seconde case" o di "immigrati".
ci sono moltissime seconde case e comunque una buona dose di mentonesi con
il cognome italiano
Post by Antonio
C'è una
consistente popolazione autoctona di liguri, o italiani da quelle
parti?
almeno c'era
Post by Antonio
Quale sarà la lingua di comunicazione usata abitualmente in casa, tra
amici, ecc., cioè NON a livello ufficiale o scolastico, da queste
persone? Ligure? Provenzale? Francese? Italiano? Eppoi, sarà che
magari gli anziani parlano in un modo e i giovani e i bambini in un
altro?
gli anziani parlano ancora ligure, alcuni italiani, tieni conto che fu
occupata dagli italiani nella II guerra e fu imposto l'italiano, malamenta
accetato, mi diceva un vecchio che fece parte delle truppe di occupazione
che lui era ben visti perchè parlava ligure
Post by Antonio
- Stessa domanda per la regione del Colle di Tenda: i paesini di
Tende, Brigue, Breil (uso la versione francese) sono stati parte
dell'Italia fino alla II guerra mondiale. Il francese ha già
soppiantato la lingua locale (immagino il ligure) tra la popolazione?
li è diverso, sono paesi di montagna, moltissimi parlano ancora brigasco e
capiscono il ligure, sono paesi che frequento spesso e abitualmente mi
rivolgo alla gente parlando ligure, tieni conto che c'è una buona fetta di
francesi.
ciao
andrea
Giudt
2004-01-02 19:20:58 UTC
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Post by Sergi Garuss
Diciamo piuttosto che sono certamente ligurofoni i comuni piemontesi di
Briga Alta, Ormea, Bagnasco, Alto e Caprauna (con un'eventuale compresenza
di provenzale nelle località summenzionate), dove è anche conosciuta ed
usata correntemente la koiné piemontese.
Il dialetto di Ormea, diverso dai dialetti circostanti, è un miscuglio di
ligure arcaico, piemontese, brigasco e arabo(?)*. Risulta incomprensibile
sia a un parlante ligure che a un parlante piemontese.
Il dialettodi Bagnasco non è assolutamente ligure. Da Garessio in giù verso
valle si parla un piemontese con qualche influenza ligure, come "più"
(piem. "pi") = [ ciü ], oppure il pronome verb. III p.sing. "nevica" (piem.
a fiòca) = [u fioca], ma molto molto simile al piemontese della zona
Bra-Alba**.

* Ho messo il punto interrogativo perchè non sono sicura di queste influenze
arabe, anche se gli Ormeaschi lo scrivono nei loro siti. Penso che esagerino
un po': le torri di avvistamento sono saracene, la polenta bianca, fatta con
grano furmentin (furmenton in valtellinese) è polenta saracena, la danza
delle spade, eseguita da un gruppo folcloristico locale, si chiama danza
saracena e così via saracenando tutto.
** È uscito da poco un vocabolario di Alba Langhe e Roero "Rastlèire", e
riporta diversi termini usati in valle Tanaro comuni al piemontese di Langa,
tra cui [andadura] = passerella, vi ricordate?, che non si trovano sui
dizionari di piem. ufficiale.

Karla
Danilo Giacomelli
2004-01-03 19:33:24 UTC
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"Giudt" <***@libero.it> ha scritto ...
.............
Post by Giudt
le torri di avvistamento sono saracene, la polenta bianca, fatta con
grano furmentin (furmenton in valtellinese) è polenta saracena,
Mi spieghi come si fa a ottenere una polenta bianca dalla farina nera del
grano saraceno?

ciao
--
Danilo Giacomelli
-----------------------
Se esiste il ketchup, non esiste Dio
----------------------
Giudt
2004-01-03 19:01:38 UTC
Permalink
Post by Danilo Giacomelli
.............
Post by Giudt
le torri di avvistamento sono saracene, la polenta bianca, fatta con
grano furmentin (furmenton in valtellinese) è polenta saracena,
Mi spieghi come si fa a ottenere una polenta bianca dalla farina nera del
grano saraceno?
La polenta saracena di Ormea è fatta con farina di grano saraceno
(formentin), farina di grano normale e patate. Viene anche chiamata polenta
bianca, forse impropriamente, credo per distinguerla da quella gialla di
mais.
So che in altre zone per polenta bianca si intende una polenta fatta con
mais bianco, inoltre ho trovato su un ricettario la polenta nera fatta con
solo grano saraceno e patate.
Post by Danilo Giacomelli
ciao
Danilo Giacomelli
Ciao
Karla
Maurizio Pistone
2004-01-03 20:34:51 UTC
Permalink
Post by Giudt
* Ho messo il punto interrogativo perchè non sono sicura di queste influenze
arabe, anche se gli Ormeaschi lo scrivono nei loro siti. Penso che esagerino
un po': le torri di avvistamento sono saracene, la polenta bianca, fatta con
grano furmentin (furmenton in valtellinese) è polenta saracena, la danza
delle spade, eseguita da un gruppo folcloristico locale, si chiama danza
saracena e così via saracenando tutto.
tipo i lumbàrd che qualunque roba è celtica?
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
***@mauriziopistone.it
http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
lucia
2004-01-03 20:57:11 UTC
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Post by Giudt
Il dialetto di Ormea, diverso dai dialetti circostanti, è un miscuglio di
ligure arcaico, piemontese, brigasco e arabo(?)*. Risulta incomprensibile
sia a un parlante ligure che a un parlante piemontese.
sarà, io parlo ligure ponentino in famiglia e in paese e comprendo
l'ormeasco e gli ormeaschi mi capiscono benissimo
le parole arabe sono presenti in tutti i dialetti liguri
Post by Giudt
Il dialettodi Bagnasco non è assolutamente ligure. Da Garessio in giù verso
valle si parla un piemontese con qualche influenza ligure, come "più"
(piem. "pi") = [ ciü ], oppure il pronome verb. III p.sing. "nevica" (piem.
a fiòca) = [u fioca], ma molto molto simile al piemontese della zona
Bra-Alba**.
il dialetto di Bagnasco è un miscuglio ligure-piemontese.

cioa
andrea
Sergi Garuss
2004-01-04 11:29:16 UTC
Permalink
Post by Giudt
Il dialetto di Ormea, diverso dai dialetti circostanti, è un miscuglio di
ligure arcaico, piemontese, brigasco e arabo(?)*. Risulta incomprensibile
sia a un parlante ligure che a un parlante piemontese.
Il dialettodi Bagnasco non è assolutamente ligure.
Vero, intendevo dire Garessio e non Bagnasco.
Ho conosciuto la nonna garessina di un mio amico, ormai scomparsa, e la sua
parlata era di chiara matrice ligure, così come l'ormeasco, come ho potuto
notare sfogliando un vocabolario locale. Il mantenimento degli esiti
latini -E, -I, -U è caratteristico dei dialetti gallo-italici di matrice
ligure, mentre ad esempio in lingua piemontese sono caduti (es.: lat.
CATU(LUS) > piemontese GAT > ligure GATO).
L'arabo ha lasciato, tra le altre, tracce anche nel lessico della lingua
piemontese: "coefa" (velo nero da donna) e "rabadan" (chiasso, frastuono) ne
sono solo due esempi. D'altronde, ha lasciato tracce ovunque vi sia stata
una presenza saracena.

Sergio Garuzzo
Giudt
2004-01-03 19:02:29 UTC
Permalink
Post by Sergi Garuss
Vero, intendevo dire Garessio e non Bagnasco.
Ho conosciuto la nonna garessina di un mio amico, ormai scomparsa, e la sua
parlata era di chiara matrice ligure, così come l'ormeasco, come ho potuto
notare sfogliando un vocabolario locale. Il mantenimento degli esiti
latini -E, -I, -U è caratteristico dei dialetti gallo-italici di matrice
ligure, mentre ad esempio in lingua piemontese sono caduti (es.: lat.
CATU(LUS) > piemontese GAT > ligure GATO).
Infatti, a Garessio dicono [ u gatu], a Bagnasco, Nucetto, Ceva ecc. " ër
gat", dove la r ha un suono palatale strascicato, proprio di una r
fricativa debole, e la a di gat ha un suono, tra la a e la o, che in
fonetica è indicato con una c voltata al contrario.
Post by Sergi Garuss
L'arabo ha lasciato, tra le altre, tracce anche nel lessico della lingua
piemontese: "coefa" (velo nero da donna) e "rabadan" (chiasso, frastuono) ne
sono solo due esempi. D'altronde, ha lasciato tracce ovunque vi sia stata
una presenza saracena.
In piemontese ci sono diverse parole di origine araba, come in italiano, ma
non è detto che risalgano all'epoca delle incursioni saracene, o che
nell'ormeasco ve ne siano di più che nei dialetti circostanti.
Rabadan a me risulta essere di origine turca (ramadan), giunto in Piemonte
attraverso il genovese.
Post by Sergi Garuss
Sergio Garuzzo
Karla
Sergi Garuss
2004-01-05 12:44:50 UTC
Permalink
Post by Giudt
Infatti, a Garessio dicono [ u gatu], a Bagnasco, Nucetto, Ceva ecc. " ër
gat", dove la r ha un suono palatale strascicato, proprio di una r
fricativa debole, e la a di gat ha un suono, tra la a e la o, che in
fonetica è indicato con una c voltata al contrario.
È la "a" velarizzata caratteristica di Langhe, Roero ed Alto Monferrato, ma
anche di diverse parlate liguri. Una sola domanda: in fonetica non si nota
con la alfa?
In Langa, Roero, Monregalese ed Astigiano la "r" in questione va spesso a
coincidere con il medesimo suono della "l" (qui la "r" di "povron" ha
pressoché l'identica pronuncia della "l" di "Alba"). Chi scrive in quelle
varianti locali usa aggiungere un accento circonflesso (^) alle due
consonanti in questione. C'è da notare che, se al tempo dei Brandé esisteva
solo la macchina da scrivere e pertanto questa scrittura era di semplice
realizzazione, questi due caratteri non si trovano oggi sul pc, se non
magari in qualche set particolare che io non conosco.

Sergi Garuss
Giudt
2004-01-04 16:01:16 UTC
Permalink
Post by Sergi Garuss
È la "a" velarizzata caratteristica di Langhe, Roero ed Alto Monferrato, ma
anche di diverse parlate liguri. Una sola domanda: in fonetica non si nota
con la alfa?
E' proprio lei!
Di fonetica io non so niente, ma ho trovato, su un testo, un dialogo
registrato a Cerretto Langhe e questa "a" velarizzata era indicata con una c
voltata al contrario.
Es. vacca--> v cvoltata ka
latte---> l cvoltata t sallungata : , si capisce?

Il vocabolario di Alba Langhe e Roero, che ovviamente non usa la notazione
fonetica, la indica con "à".

In Langa, Roero, Monregalese ed Astigiano la "r" in questione va spesso a
Post by Sergi Garuss
coincidere con il medesimo suono della "l" (qui la "r" di "povron" ha
pressoché l'identica pronuncia della "l" di "Alba"). Chi scrive in quelle
varianti locali usa aggiungere un accento circonflesso (^) alle due
consonanti in questione.
Infatti, in ieri [ er^i ] e in olio [ör^i] la pronuncia della r o l è
uguale. L'accento ^ va sopra la r, e anche il dizionario che ho citato prima
la scrive in questo modo, olio--> eur^i.
Post by Sergi Garuss
C'è da notare che, se al tempo dei Brandé esisteva
solo la macchina da scrivere e pertanto questa scrittura era di semplice
realizzazione, questi due caratteri non si trovano oggi sul pc, se non
magari in qualche set particolare che io non conosco.
Io già sono contenta se ci capiamo, anche ricorrendo a tortuose descrizioni.
:-))
Post by Sergi Garuss
Sergi Garuss
Ciao
Karla
Giudt
2004-01-02 19:22:33 UTC
Permalink
Post by Sergi Garuss
Ognidun ant sò vilagi
dev avèj la gelosìa
dë spieghesse ant sò lengagi
(Edoard Ignassi Calv)
Visto che sei un cultore di Calvo e ti interessi ai dialetti del sud-ovest
del Piemonte e Liguria occidentale, ti preannuncio che fra non molto uscirà
un libro che racconterà quanto accadde, dal 1792 al 1796, proprio in quelle
zone, e mentre Calvo scriveva le prime faule contro la monarchia sabauda e a
favore dei Francesi, poi, deluso, le scriverà contro questi ultimi.
Si sa pochissimo di questo periodo, ed uno storico sta ricostruendo
dettagliatamente le battaglie avvenute in zona tra gli eserciti piemontese e
austriaco contro i Francesi, culminate dopo quattro anni nella la battaglia
(per non dire strage) della Pedaggera vinta dal giovane Napoleone, che aveva
appena avuto il comando, e che cambierà il corso della storia.
Questo storico abita da alcuni anni sul posto, proprio per studiare i luoghi
e individuare i toponimi, confrontando tutto il carteggio dei tre eserciti
in piemontese, tedesco e francese.

Ciao
Karla
ADPUF
2004-01-03 21:48:54 UTC
Permalink
Post by Giudt
Questo
storico abita da alcuni anni sul posto, proprio per
studiare i luoghi e individuare i toponimi, confrontando
tutto il carteggio dei tre eserciti in piemontese, tedesco
e francese.
Ciao
Karla
Allora l'esercito savoiardo scriveva i suoi documenti in
piemontese? Veramente? Non in francese?
--
oggi no, domani sì
Sergi Garuss
2004-01-04 11:28:52 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Giudt
Questo
storico abita da alcuni anni sul posto, proprio per
studiare i luoghi e individuare i toponimi, confrontando
tutto il carteggio dei tre eserciti in piemontese, tedesco
e francese.
Ciao
Karla
Allora l'esercito savoiardo scriveva i suoi documenti in
piemontese? Veramente? Non in francese?
Di certo gli ordini erano impartiti in piemontese. Anche nei possedimenti
d'Oltralpe, come la Contea di Nizza.

Sergio Garuzzo
Giudt
2004-01-03 19:02:59 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Allora l'esercito savoiardo scriveva i suoi documenti in
piemontese? Veramente? Non in francese?
Ha già risposto Sergi Garuss, su icl, che gli ordini venivano impartiti in
piemontese, ma ci sono anche documenti scritti in piemontese.
Nel Settecento, in Piemonte, i contadini parlavano il dialetto, le persone
più istruite e i nobili parlavano il piemontese, il francese e, meno bene,
l'italiano.

K
ADPUF
2004-01-04 23:20:10 UTC
Permalink
Post by Giudt
Post by ADPUF
Allora l'esercito savoiardo scriveva i suoi documenti in
piemontese? Veramente? Non in francese?
Ha già risposto Sergi Garuss, su icl, che gli ordini
venivano impartiti in
piemontese, ma ci sono anche documenti scritti in
piemontese. Nel Settecento, in Piemonte, i contadini
parlavano il dialetto, le persone più istruite e i nobili
parlavano il piemontese, il francese e, meno bene,
l'italiano.
K
Sugli ordini alla truppa capisco, ma ero incredulo sui
documenti scritti dagli uffiziali, pensavo che l'influenza
francese fosse assai forte, anche perché ho letto che nel
Parlamento italiano unitario valeva la possibilità di usare
il francese come nel parlamento subalpino (una norma mai
abrogata nemmeno dopo la cessione della Savoia, mi pare)
--
oggi no, domani sì
Maurizio Pistone
2004-01-05 10:31:00 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Sugli ordini alla truppa capisco, ma ero incredulo sui
documenti scritti dagli uffiziali, pensavo che l'influenza
francese fosse assai forte, anche perché ho letto che nel
Parlamento italiano unitario valeva la possibilità di usare
il francese come nel parlamento subalpino (una norma mai
abrogata nemmeno dopo la cessione della Savoia, mi pare)
Esiste una legge che impone di usare l'italiano nei documenti
ufficiali e negli atti parlamentari?
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
***@mauriziopistone.it
http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
ADPUF
2004-01-05 16:21:15 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by ADPUF
Sugli ordini alla truppa capisco, ma ero incredulo sui
documenti scritti dagli uffiziali, pensavo che l'influenza
francese fosse assai forte, anche perché ho letto che nel
Parlamento italiano unitario valeva la possibilità di
usare il francese come nel parlamento subalpino (una norma
mai abrogata nemmeno dopo la cessione della Savoia, mi
pare)
Esiste una legge che impone di usare l'italiano nei
documenti ufficiali e negli atti parlamentari?
Forse basta il regolamento, nel Parlamento repubblicano
penso che sia imposto.

A mio avviso è una scelta illiberale, perché mai impedire a
un deputato di parlare in swahili o malayalam, forse
si capirebbe meglio il suo pensiero.
--
oggi no, domani sì
Nicola Nobili
2004-01-05 17:44:13 UTC
Permalink
ADPUF
Post by ADPUF
A mio avviso è una scelta illiberale, perché mai impedire a
un deputato di parlare in swahili o malayalam, forse
si capirebbe meglio il suo pensiero.
Stai scherzando, vero?
Nicola

--
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt
difficilia (Seneca).
[it, en, ru, es, (fr, pt, la, zh, ar)]
ADPUF
2004-01-05 20:24:30 UTC
Permalink
Post by Nicola Nobili
Post by ADPUF
A mio avviso è una scelta illiberale, perché mai impedire
a un deputato di parlare in swahili o malayalam, forse
si capirebbe meglio il suo pensiero.
Stai scherzando, vero?
Nicola
Un po', solamente un po'.
Ein bißchen, nur Ein bißchen.
Just a little bit.
Un petit peu.
Sucosci.
Chevesc.
Az.
Lighos.
Hindi gaano.
--
oggi no, domani sì
Maurizio Pistone
2004-01-05 20:51:14 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Un po', solamente un po'.
Ein bißchen, nur Ein bißchen.
Just a little bit.
Un petit peu.
Sucosci.
Chevesc.
Az.
Lighos.
Hindi gaano.
na frisa
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
***@mauriziopistone.it
http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
Mardy
2004-01-06 15:22:48 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by ADPUF
Un po', solamente un po'.
Ein bißchen, nur Ein bißchen.
Just a little bit.
Un petit peu.
Sucosci.
Chevesc.
Az.
Lighos.
Hindi gaano.
na frisa
[ia] Un pauco.
[it-ven] Na s-cianta.
--
Saluti,
Mardy
http://interlingua.altervista.org
lucia
2004-01-06 20:25:50 UTC
Permalink
Post by Mardy
Post by Maurizio Pistone
Post by ADPUF
Un po', solamente un po'.
Ein bißchen, nur Ein bißchen.
Just a little bit.
Un petit peu.
Sucosci.
Chevesc.
Az.
Lighos.
Hindi gaano.
na frisa
[ia] Un pauco.
[it-ven] Na s-cianta.
(lig-pon) ina zemma
andrea

Righel
2004-01-05 23:16:38 UTC
Permalink
Post by ADPUF
A mio avviso è una scelta illiberale, perché mai impedire a
un deputato di parlare in swahili o malayalam, forse
si capirebbe meglio il suo pensiero.
Pensi che qualcuno se ne accorgerebbe?

--
Righel
___________________
free.it.scienza.archeologia
Giudt
2004-01-04 19:19:26 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Esiste una legge che impone di usare l'italiano nei documenti
ufficiali e negli atti parlamentari?
In Piemonte esisteva una legge di Emanuele Filiberto del 1560, che imponeva
l'uso dell'italiano, al posto del latino, nei pubblici atti notarili e
giuridici. Negli atti parlamentari non saprei.

K
Sergi Garuss
2004-01-06 10:25:47 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Esiste una legge che impone di usare l'italiano nei documenti
ufficiali e negli atti parlamentari?
Sì. La L. 482/99 sulle minoranze linguistiche, fin dall'art. 1 avverte che
l'italiano è la lingua ufficiale e pertanto l'unica con valore legale, con
l'eccezione, in virtù dei trattati internazionali che hanno un rango
superiore alla legge ordinaria, del tedesco e del ladino in Sudtirolo, del
francese in Valle d'Aosta e (credo) dello sloveno in Friuli e Venezia
Giulia.
Il sancire che l'italiano è comunque un gradino sopra le lingue
minoritarie
Post by Maurizio Pistone
proprio nella legge ad esse dedicata è un assurdo ed incivile atto di
razzismo, tipico del resto del subdolo levantinismo italiano.
Inoltre è stato modificata recentemente la Costituzione, art. 12 mi pare,
in
Post by Maurizio Pistone
cui vengono introdotte l'ufficialità dell'italiano accanto alla facoltà di
ognuno di parlare l'«idioma locale» (della serie: ti piglio pure per i
fondelli) e Roma capitale della Repubblica. Non ricordo però se tale
modifica abbia completato l'iter parlamentare; in ogni caso è solo
questione
Post by Maurizio Pistone
di tempo.
Sergi Garuss
ADPUF
2004-01-03 21:44:48 UTC
Permalink
Post by Sergi Garuss
Un buon metro di riferimento per le lingue parlate in
Costa Azzurra tra Ventimiglia e Monaco è proprio il
monegasco, lingua ufficiale del Principato, che non è
altro che un ligure con parecchi influssi provenzali (o
viceversa). Il problema è scovare tracce di uso di
monegasco nella stessa Monaco: al di là dell'inno
nazionale, della toponomastica viaria bilingue del centro
storico e di qualche cognome, si può dire che, nella
realtà del quotidiano, questa lingua sia pressoché
estinta.
Come la foca monaca da cui il nome :-)
Post by Sergi Garuss
Nell'area di Briga Marittima (per usare l'esonimo
Ma se è in mezzo ai monti :-o
Post by Sergi Garuss
italiano) è parlata una varietà di provenzale con influssi
liguri che è anche chiamata brigasco. Per saperne di più è
possibile contattare "A Vastera - Uniun de tradissiun
brigasche" di San Remo. Si noti che, in quella zona, si
sono dichiarati occitanofoni ai sensi della L. 482/99 i
comuni di Olivetta-San Michele, Triora (frazioni Realdo e
Verdeggia), Briga Alta ed Ormea (frazione Viozene),
assecondando l'assunto dei nazionalisti occitani, dei
quali però è bene diffidare, travisando essi spesso e
volentieri la realtà a fini politici, a partire
dall'invenzione assoluta dell'Occitania stessa quale
soggetto geo-politico.
Diciamo piuttosto che sono
certamente ligurofoni i comuni piemontesi di Briga Alta,
Ormea, Bagnasco, Alto e Caprauna (con un'eventuale
compresenza di provenzale nelle località summenzionate),
dove è anche conosciuta ed usata correntemente la koiné
piemontese.
Sergio Garuzzo
Cioè avete veramente una koiné piemontese?
Post by Sergi Garuss
*****
Ognidun ant sò vilagi
dev avèj la gelosìa
dë spieghesse ant sò lengagi
(Edoard Ignassi Calv)
--
oggi no, domani sì
Sergi Garuss
2004-01-04 11:29:03 UTC
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Post by Sergi Garuss
Nell'area di Briga Marittima (per usare l'esonimo
Ma se è in mezzo ai monti :-o
Sì, ma i fascisti non sottilizzavano: è più vicina al mare della Briga
svizzera.
Post by ADPUF
Cioè avete veramente una koiné piemontese?
Certamente. Si è formata a partire dalla fine del '600 sulla base delle
parlate occidentali, con l'apporto di tutte le varianti locali. Il perché la
matrice sia il piemontese occidentale ha due ragioni essenziali: l'influsso
della capitale Torino e la grande omogeneità di quelle parlate che vanno
all'incirca da Chivasso a Cuneo, a differenza dei dialetti orientali
(canavesano, biellese, vercellese, alessandrino, langarolo, monferrino,
ecc.) che hanno una differenziazione di pronuncia (ma si badi bene, solo di
pronuncia!) assai più marcata.
La prima codificazione della lingua piemontese è la grammatica di Maurizio
Pipino del 1783, base del piemontese moderno.

Sergio Garuzzo
ADPUF
2004-01-04 23:24:55 UTC
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Post by Sergi Garuss
Nell'area di Briga Marittima (per usare l'esonimo
Ma se è in mezzo ai monti :-o
Sì, ma i fascisti non sottilizzavano: è più vicina al mare
della Briga svizzera.
Pensavano di prendersi anche quella?
Che poi dovrebbe essere Brig in tedesco.
Post by Sergi Garuss
Post by ADPUF
Cioè avete veramente una koiné piemontese?
Certamente. Si è formata a partire dalla fine del '600
sulla base delle parlate occidentali, con l'apporto di
tutte le varianti locali. Il perché la matrice sia il
l'influsso della capitale Torino e la grande omogeneità di
quelle parlate che vanno all'incirca da Chivasso a Cuneo,
a differenza dei dialetti orientali (canavesano, biellese,
vercellese, alessandrino, langarolo, monferrino, ecc.) che
hanno una differenziazione di pronuncia (ma si badi bene,
solo di pronuncia!) assai più marcata. La prima
codificazione della lingua piemontese è la grammatica di
Maurizio Pipino del 1783, base del piemontese moderno.
Sergio Garuzzo
Beati voi, noi friulani ancora ci dobbiamo arrivare.

A proposito, Novara è più lombarda che piemontese, no?
--
oggi no, domani sì
Danilo Giacomelli
2004-01-05 10:29:57 UTC
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"ADPUF" <***@mosq.it> ha scritto ...
.....
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Post by Sergi Garuss
Nell'area di Briga Marittima (per usare l'esonimo
Ma se è in mezzo ai monti :-o
Sì, ma i fascisti non sottilizzavano: è più vicina al mare
della Briga svizzera.
Pensavano di prendersi anche quella?
Che poi dovrebbe essere Brig in tedesco.
Ragazzi: abbiamo scoperto l'origine dell'espressione "prendersi la briga"!
............
Post by ADPUF
A proposito, Novara è più lombarda che piemontese, no?
Sì, lombarda occidentale, direi insubrica ma SE&O.

ciao
--
Danilo Giacomelli
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Signùr varda 'n zó, se no arde 'n sö mé e Te ède le gambe
----------------------------------
Sergi Garuss
2004-01-05 12:44:38 UTC
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Post by ADPUF
Cioè avete veramente una koiné piemontese?
Certamente. Si è formata a partire dalla fine del '600
sulla base delle parlate occidentali, con l'apporto di
tutte le varianti locali. Il perché la matrice sia il
l'influsso della capitale Torino e la grande omogeneità di
quelle parlate che vanno all'incirca da Chivasso a Cuneo,
a differenza dei dialetti orientali (canavesano, biellese,
vercellese, alessandrino, langarolo, monferrino, ecc.) che
hanno una differenziazione di pronuncia (ma si badi bene,
solo di pronuncia!) assai più marcata. La prima
codificazione della lingua piemontese è la grammatica di
Maurizio Pipino del 1783, base del piemontese moderno.
Sergio Garuzzo
Beati voi, noi friulani ancora ci dobbiamo arrivare.
L'avevate, l'avete persa ed ora, grazie anche alla sensibilità delle vostre
istituzioni, la recupererete.
Noi abbiamo la koiné, ma voi siete d'esempio su come si fa a portare avanti
una politica linguistica seria nonostante si abbia a che fare con uno Stato
ultracentralista e razzista (verso i suoi stessi cittadini) come l'Italia.

Sergio Garuzzo
ADPUF
2004-01-05 16:28:49 UTC
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Cioè avete veramente una koiné piemontese?
Certamente.
Beati voi, noi friulani ancora ci dobbiamo arrivare.
L'avevate, l'avete persa ed ora, grazie anche alla
sensibilità delle vostre istituzioni, la recupererete.
Qui non ti seguo, puoi spiegarmi queste giravolte?
Post by Sergi Garuss
Noi abbiamo la koiné, ma voi siete d'esempio su come si fa
a portare avanti una politica linguistica seria nonostante
si abbia a che fare con uno Stato ultracentralista e
razzista (verso i suoi stessi cittadini) come l'Italia.
Sergio Garuzzo
Ci sono inerzie burocratiche spaventose, p.es. la RAI è
tetragona e non molla neanche un'ora settimanale di TV in
"marilenghe", solo qualcosina per radio.

La maggioranza di destra non aiuta certo sulla questione, i
leghisti contano poco e male.
--
oggi no, domani sì
ADPUF
2004-01-06 15:17:17 UTC
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Post by ADPUF
Post by Sergi Garuss
Noi abbiamo la koiné, ma voi siete d'esempio su come si
fa a portare avanti una politica linguistica seria
nonostante si abbia a che fare con uno Stato
ultracentralista e razzista (verso i suoi stessi
cittadini) come l'Italia.
Ci sono inerzie burocratiche spaventose, p.es. la RAI è
tetragona e non molla neanche un'ora settimanale di TV in
"marilenghe", solo qualcosina per radio.
La maggioranza di destra non aiuta certo sulla questione,
i leghisti contano poco e male.
ADDENDA:
Mi riferivo alla situazione politica italiana, non a quella
regionale dove ha vinto il centrosinistra.
--
oggi no, domani sì
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